LAURA GALESI - LA VIA DEL FUOCO








BELLEZZA E CREATIVITA’

Milo, 22 agosto 2003 - mostra dell’artista Pippo Ragonesi

Sempre attuale (Gennaio 2012)

La via del fuoco

Bastava guardare le pareti che mostravano i quadri de La via del fuoco, ultima antologica di Pippo Ragonesi per sentirsi rapiti da un senso di movimento continuo.

La danza è un elemento cardine delle opere dell’Artista. Una danza sensuale, una danza senza tempo dai confini indefiniti, come in Danza mistica, dove una vibrante sensualità e un misticismo sublimano le emozioni umane che vogliono farsi divine.

La sublimazione che pervade l’opera del maestro è frutto dell’influenza “orientale” di Michael Barnett (allievo di Osho), Ram Prakash Sharma Yogi, del terapeuta Alfredo Alì. L’incontro con le pratiche orientali rendono giustizia alla spiritualità dell’artista. C’è nelle sue opere un senso di febbrile ricerca del reale che diventa divino.

E’ nella danza che “istinto” e “meditazione” si fondono. Ragonesi utilizza pennellate forti e marcate tese a dare senso all’irrequietezza del divenire quotidiano, i volti sembrano esprimere questi contrasti, dolcezza e rabbia allo stesso tempo.

Questi contrasti pervadono tutta l’opera dell’artista. Un legame tra uomo e natura.

Il fuoco della lava e/o la cenere vulcanica ne sono un esempio. Il primo è la forza primordiale, la passione, il senso della lotta; la seconda è l’equilibrio della passione, o forse più il riposo dopo il fervore passionale.

Quale città migliore di Milo poteva ospitare quest’ultima trovata artistica di Pippo?

Milo cullata dalla dolcezza della natura e rabbiosa come il suo vulcano.

Il sindaco Paolo Sessa, che ha sempre cercato di rendere omaggio alla bellezza e al fervore di questa terra, ha questa volta puntato su un grande artista come Ragonesi, per rendere un omaggio all’Etna e al suo Comune. E l’artista -negli ultimi scampoli d’ autunno- ha risposto con Agape, Philos e Eros, la via del fuoco, un tema intessuto di colori, di ceneri e di cultura filosofico-religiosa oscillante fra oriente e occidente ed incastonato fra le note di Liana Gioieni che ha eseguito “Café de la paix” di Franco Battiato e le note a quattro mani di Enza Alessandria e Rosa Greco su musiche di Mozart, Bellini, Fauret, Brahams e Dvoràk. Quindi “un bel connubio –come ha detto il Sindaco- voluto nell’incantevole cornice del mare Jonio e il rosso gigante di fuoco per evocare con particolari atmosfere gli antichi miti e farli rivivere nella nostra attualità”.

Il suddetto tema è stato trattato, a chiusura della manifestazione artistica, dalla dotta conversazione di Pino Pesce, Rachele Castro e Pasquale Licciardello; mentre il vernissage aveva avuto come presentatore del percorso artistico di Ragonesi il prof. Angelino Cunsolo, che da più di venti anni segue l’evoluzione artistica del maestro etneo.

Per Pino Pesce, la chiave di volta per entrare in quest’ultima tappa artistica di Pippo sta in una sua recente opera titolata appunto “La via del fuoco”, dove il lago di fuoco del cratere, da cui scende una lingua di fuoco segmentata, racchiuderebbe tutta la sua evoluzione pittorica la quale, come il magma primario, racconta la vita universale e, come la lava dell’Etna, racconta la vita circoscritta di uomini e cose. Nell’ evoluzione artistica di Ragonesi, il professore Pesce ha individuato delle “radici fisiologiche remote che riconducono alla primitività dell’essere nel suo farsi come spiritualità che è diventato nel tempo ansia di ricerca, desiderio di assorbire l’infinito, non quello impossibile, ma quello della realtà, dell’oggettività, dell’essere, cioè della natura che conosciamo e che non conosciamo, ma che vogliamo scoprire”. Ma questo non vuol dire, come ha chiarito il professore, che l’autore sia senza dio. “Egli –infatti- lo scorge in tutto, nel mare dell’essere, chiuso all’uomo come conoscenza assoluta, ma aperto come continua ricerca”. In questa filosofia è racchiuso il significato della Danza Mistica, un’ opera che è sintesi di “istinto” e di “meditazione”.

Per Rachele Castro “Il genere umano è da sempre affascinato dal fuoco. Un richiamo atavico lo ha spinto a contemplarne la bellezza e ad interpretarne il messaggio nascosto. La fiamma della pura conoscenza: Agape, il fuoco dell’alleanza: Philos, l’eterno consumarsi chiamato amore: Eros. Questi sono i suoi volti e tre delle sue vie, che adesso è possibile ripercorrere attraverso la mostra personale del Maestro Ragonesi, intitolata proprio La via del fuoco”. Un viaggio attraverso l’anima e la sua massima espressione: il corpo. E’ proprio sul concetto di fisicità si è incentrato l’intervento del professore Pasquale Licciardello, il quale ha chiarito: “ Il fuoco non è solo interpretazione positiva. Il fuoco-cosmo è anche pericolo, distruzione. Nella cultura greca il sole, ad esempio, è sia bellezza che distruzione; infatti sole in greco vuole dire Febo ma anche Apollo, inteso come colui che colpisce da lontano. L’uomo vive di credenze false come fossero gagliarde, perché nel proprio divenire ha bisogno di credere in qualcosa. La divinità è un principio artificiale, creato dal bisogno umano. L’Eros va inteso alla stregua del principio di antropomorfismo con tutti gli elementi di fisicità che ci contraddistinguono. Eros è assimilazione di ciò che ci sta intorno, è soprattutto trasposizione sessuale. L’agape e l’ eros non sono altro che una trasposizione mentale sessuale”. Analizzando poi il linguaggio pittorico di Ragonesi, Licciardello ha detto che la sua arte è al servizio di aspirazioni meta-pittoriche mistico-filosofiche tendenti al panteismo, ma che raggiunge i migliori risultati quando le pennellate dense e tracimanti di colore parlano il linguaggio del corpo come realtà originaria e totalizzante. Da qui l’aggancio al materialismo fisiologico e al recupero del pensiero di Giacomo Leopardi e di Gino Raya.

Un viaggio quindi tra corpo e anima, tra essenza spirituale e passionalità vulcanica, tra colori e suoni, tra segni e note musicali; movimenti impetuosi e dolci tra la danza della mente e la staticità del corpo. Insomma un tributo all’arte, alla bellezza, alla natura, a Milo.

Laura Galesi

Commenti

  1. Questo articolo o meglio presentazione di Laura Galesi, che ringrazio fu realizzato tanto tempo fa , ma, mi rendo conto che ,nelle manifestazioni artistiche il tempo non conta, per questo motivo mi sono ritrovato a pubblicarlo, ringraziando coloro che verranno catturati.

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