di Andrea TRICOMI.
Si è conclusa con un buon consuntivo «SiciliArte», la Rassegna Internazionale d’Arte moderna e contemporanea che si è tenuta a “Etnaexpo”, spazio fieristico all’interno dell’ Etnapolis di Belpasso. Molti sono stati i visitatori ed amatori d’arte accorsi, da tutta la Sicilia e oltre stretto, alle cinque giornate espositive.

Particolarmente coinvolgente è stata la giornata della chiusura artistica della manifestazione: in intesa con Tribeart è stato presentato il “concept book” Mal di bici di Giovanni Caviezel e Antonino Di Giovanni: un volume che parla dell’interattività tra il testo e chi legge. Relatore è stato Nuccio Angelico, accompagnato dalle letture di Lia Basile e Carmelo Motta e dalle note musicali di Giovanni Guglielmino alla pianola.

Rilevante, a chiusura della mattinata, la perfomance di Graziano Cecchini, futurista romano che, con la collaborazione di Liliana Nigro e Rosalba Leonardi Indaco, su uno schermo, ha fatto scorrere le immagini di Ma-Donna. Un impatto questo un po’ forte e fuori dalle linee conformistiche. Le immagini sono state prese dal libro-scandalo della rockstar Madonna. Si ricorda che la Diva posò con foto erotiche che fecero tanto parlare i media. Ma Cecchini ha voluto porsi «contro i canoni che stanno fin troppo stretti alla donna, che la condannano ad un’eterna ricerca della parità con l’uomo».

A chiusura di giornata, nell’affollata sala conferenze, è stato poi presentato – dal periodico l’Alba in collaborazione con SiciliArte – il librocatalogo monografico a cura del giornalista Pino Pesce: Ragonesi è /e fusione. Il libro dal titolo bizzarro che racchiude – come ha chiarito il curatore – la filosofia religiosa orientale ed occidentale, passando attraverso l’antica Grecia, spiega la formazione culturale del pittore Pippo Ragonesi, centralità del volume, la quale permea, con linee e colori, tutta la sua produzione artistica.

Relatori sono stati l’architetto Oriana Oliveri, docente di Storia dell’Arte al Liceo Emilio Greco di Catania, e il professore Mario Tropea, docente di Letteratura Italiana all’Università di Catania. I due oratori hanno presentato l’Artista belpassese come erede della scuola pittorica siciliana del Novecento, sulla scia di Romano, Coppola, Brancato, Marchese, Laganà e Guccione che lo hanno formato pittoricamente e spiritualmente.

Da attento discepolo di grandi maestri, è approdato ad una visione filosofica che ha avuto felici sviluppi nello “Yoga painting”, pratica ispirata alla riproduzione di elementi naturali riconducibili alle discipline orientali. Di Ragonesi, pittore-filosofo, si potrebbe dire che «rivifica Picasso e Matisse attraverso la “meditazione” di un onirico paesaggio siciliano e che nelle sue opere interiorizza concretamente la “fusione” di tre momenti essenziali della storia umana: l’Arte, l’Amore e l’Armonia. Senza dimenticarsi però che al centro delle sue opere appare spesso l’Etna, potenza della sua forza espressiva».

La serata è stata piacevolmente coronata dalle letture del video documentarista Enzo Motta, dal sax di Giuseppe Cunsolo e dalla chitarra di Dario Matteo Gargano.

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